A Ivrea gli studenti del corso di Laurea Infermieristica sono “Amici della Demenza”

Marzo 14 2022

Clara e Claudia ci raccontano la loro esperienza

Clara e Claudia sono due giovani infermiere che hanno scelto come argomento della loro tesi il progetto di trasformazione del Caffè Alzheimer, promosso dall’Associazione Alzheimer La Piazzetta di Ivrea che si occupa di accoglienza ed inclusione delle persone affette da demenza, in “Caffè Alzheimer virtuale”.

Da quando, nel 2018, Ivrea è diventata “Comunità Amica delle persone con demenza” sono state molte le attività sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza realizzate nel territorio: tra queste una stretta collaborazione tra La Piazzetta e il corso di Laurea Infermieristica, coordinata dal dottor Roberto Quarisa, membro del consiglio direttivo dell'associazione che da molti anni si occupa di formazione e fa da tutor agli studenti che scelgono di occuparsi di tesi legate alla demenza e all’Alzheimer.

“È stato un progetto molto impegnativo che però mi ha dato tanto in termini di crescita personale e professionale. Nel momento in cui è scoppiata la pandemia, i familiari delle persone con demenza hanno vissuto un momento di profonda solitudine, così abbiamo capito che era urgente trovare un modo per non abbandonarli. L’obiettivo era dare loro la possibilità di incontrarsi e scambiarsi esperienze tutelandone nel contempo la salute. É nata così l’idea del Caffè Alzheimer virtuale.” racconta Clara. 

Le fa eco Claudia “Partecipare a questo progetto mi ha resa davvero felice, anche se ho lavorato dietro le quinte e non a diretto contatto con le persone con demenza e i loro familiari, mi sono sentita parte di qualcosa di importante. Trasformare il Caffè Alzheimer in uno spazio virtuale non è stato facile, abbiamo lavorato molto per trovare la modalità giusta, non solo perché fosse uno spazio di socializzazione ma per noi era fondamentale portare avanti anche l’aspetto formativo del Caffè e continuare a offrire contenuti e consigli utili che fossero accessibili alle famiglie anche nella nuova modalità online.

Locandina del Caffè Alzheimer virtuale

"Per me è stato interessante cercare di diffondere informazioni semplici e corrette per aumentare la conoscenza della malattia e combattere così lo stigma che ancora colpisce queste persone e che porta le famiglie troppo spesse all’isolamento."

Dopo quasi un anno di lavoro, nel gennaio 2021 il Caffè Alzheimer virtuale ha iniziato la sua attività con un calendario di 11 incontri tenuti da esperti su tematiche di interesse per i familiari: dalla fisioterapia alla pet therapy, dalla psicologia alla nutrizione. Oltre alla possibilità di seguirli in diretta e di porre domande ai relatori, ogni appuntamento è stato reso disponibile su una piattaforma apposita. Clara si è occupata della realizzazione della piattaforma dove i caregiver potessero trovare le registrazioni degli incontri e i materiali di approfondimento. “La più grande soddisfazione è stata appurare che lo spazio di condivisione che abbiamo realizzato è stato utile per creare connessioni tra i familiari. Riprendere una vita in cui incontrarsi di persona è fondamentale, ma penso che con questo progetto abbiamo mostrato la possibilità di utilizzare gli strumenti offerti dall’online per ampliare il numero di persone che si possono raggiungere”.

Claudia invece ha curato la parte di divulgazione scientifica attraverso la stesura di una serie di articoli incentrati sugli argomenti oggetto degli incontri online: l’obiettivo era non solo raggiungere i familiari delle persone con demenza, ma anche la cittadinanza di Ivrea per informare e diffondere la conoscenza della malattia.

Parte del lavoro si è concentrata nell’individuare la modalità di comunicazione più efficace per raggiungere le persone: oltre alla pubblicazione sui canali social, gli articoli sono stati stampati e collocati nell’edicola della piazzetta all’interno del Polo Formativo Officine H, polo multifunzionale sede sia dell’associazione sia del corso di Laurea.
Per me è stato davvero interessante potermi confrontare con i vari specialisti,raccogliere la bibliografia su ogni argomento e realizzare documenti che potessero essere utili alle persone con demenza e ai loro caregiver ma, nel contempo, cercare di diffondere informazioni semplici e corrette per aumentare la conoscenza della malattia e combattere così lo stigma che ancora colpisce queste persone e che porta le famiglie troppo spesse all’isolamento.”  


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